Tempo Determinato Convivente

Il contratto di lavoro domestico può essere stipulato anche a tempo determinato, ovvero stabilendo un termine a priori, ma devono essere rispettati alcuni obblighi della normativa.

Innanzitutto, è necessaria la forma scritta e, quindi, lo scambio della lettera di assunzione tra le parti, sebbene questa lettera non sia obbligatoria per i contratti di durata inferiore a dodici giorni di calendario. Il contratto a tempo determinato può essere prorogato per un massimo di quattro volte e la durata complessiva del rapporto, inclusa la proroga, non deve superare i ventiquattro mesi. Se il contratto a tempo determinato supererà i dodici mesi, dovrà essere indicata una causale. Le condizioni che permettono la proroga sono dettate dal CCNL, ovvero: la durata iniziale del contratto deve essere inferiore a ventiquattro mesi; il lavoratore deve darne il consenso; e, infine, l’attività lavorativa deve essere la medesima del contratto iniziale e le ragioni della proroga devono essere oggettive. Per prestatori di lavoro domestico o convivente, s’intendono gli addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno quattro ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura. Dunque, per lavoratore domestico intendiamo un lavoratore che sia disposto a prestare a qualsiasi titolo la sua opera per aiutare il funzionamento della vita familiare, sia che possieda delle specifiche qualifiche, sia che venga adibito a delle mansioni generiche.

In occasione di contratto part-time, l’orario di lavoro non può superare le trenta ore settimanali, anche in regime di convivenza, e il servizio dev’essere prestato tra le 06:00 e le 14:00, quando il lavoro viene svolto solo di mattina, e tra le 14:00 e le 20:00, quando il lavoro viene svolto soltanto di pomeriggio. Nel caso di dieci ore lavorative l giorno, il lavoro si svolge solamente per tre giorni alla settimana. Nel caso in cui venga richiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario ridotto concordato, il tempo lavorato in più viene retribuito sulla base della retribuzione oraria, maggiorata, in quanto lavoro straordinario.L’orario di lavoro part-time convivente può anche essere inferiore alle trenta ore settimanali ma la retribuzione non viene riproporzionata, dunque, anche se il lavoratore domestico lavora solamente venti ore alla settimana, viene retribuito in ogni caso per trenta ore lavorative.