Cessione di diritti d'autore

La cessione dei diritti d’autore è una forma di contratto tramite il quale l’autore, in cambio di un compenso economico pattuito in precedenza, cede la titolarità e i diritti di sfruttamento, dunque anche i proventi, di una sua opera.

non fondata su un rapporto di lavoro subordinato: l’autore si impegna ad eseguire un’opera grazie al proprio ingegno, ma non possono essere imposti né orari di lavoro, né una sede prestabilita.

Secondo la legislazione, questa è l’unica condizione in cui il contratto di cessione dei diritti d’autore può essere utilizzato in maniera genuina. Tuttavia, sempre più spesso, assistiamo a casi di abuso, soprattutto in quei settori in cui non vige una precisa regolamentazione.

Il funzionamento della cessione dei diritti d’autore è molto semplice: l’autore si assume l’impegno di realizzare un’opera entro dei tempi prestabiliti e, dietro compenso, ne cede i diritti legati alla pubblicazione ed allo sfruttamento.

Dunque, quando firma un contratto di cessione dei diritti d'autore, egli rinuncia, di fatto, alla paternità dell'opera e agli eventuali proventi che deriverebbero dal suo utilizzo, che passano al committente. Il quale potrà adoperare l'articolo nel modo che preferisce e modificarlo a piacimento.

In cambio, all'autoore verrà corrisposto un importo, concordato precedentemente con l'azienda o il soggetto che fa da committente, che varia a seconda della complessità dell'opera stessa e che, in base ad altri fattori, andrà a confluire nei cosiddetti “redditi da lavoro autonomo”.

I proventi che derivano dalla cessione dei diritti relativi ad un'opera d'ingegno (come, ad esempio, una creazione letteraria, un articolo per un blog o una fotografia) vengono classificati, ai fini fiscali, in una modalità specifica, che si differenzia dai redditi da lavoro autonomo (occasionale o con Partita IVA).